Alle 2 a.m. del 6 Ottobre ho saputo della morte di Steve Jobs. Giustamente questa mattina la notizia è ovunque sul web e non solo e i commenti non si contano. Giustamente.
Io volevo solo aggiungere un mio ringraziamento a quest’uomo che davvero è stato un visionario e dobbiamo a lui la facilità dei sistemi informatici di oggi e, per chi usa un Macintosh, un iPad, un iPhone, un iPod anche il piacere nell’utilizzare tali strumenti.
Grazie alla sua visione, al suo concetto del “think different”, un Mac è diventato qualcosa di personale, un’oggetto che diventa legato al proprio io come nessun indumento, nessun gadget, paio di scarpe o accessorio riesce a fare. Nemmeno i prodotti ipertecnologici della concorrenza.
Per noi e per me, che siamo “the rest of us” come lui ci definiva, tale notizia lascia un senso di amarezza, di dispiacere, di smarrimento.
Il dispiacere per lui che, nonostante le sue disponibilità economiche, davanti una malattia come il tumore, avrà provato la stessa sofferenza dei comuni mortali quali noi siamo. Il dispiacere per i familiari, per chi gli è stato vicino. La sofferenza è sofferenza per tutti.
L’amarezza per noi che da oggi sappiamo mancherà qualcosa. Sappiamo che nella mente di Cupertino da oggi mancherà quell’estro, quella fantasia, quel genio che ha prodotto quelle trasformazioni, quelle innovazioni di cui oggi godiamo.
Sono certo che in questi anni Steve si sia circondato di persone che fossero “degne” della sua visione per cui rimango dell’idea che Apple continuerà ad essere Apple, l’azienda all’avanguardia, l’azienda che inventa l’informatica anno dopo anno. Così come sono certo che il suo creatore ci mancherà.
Steve mi mancherai. Grazie per tutto quello che ci hai dato.
Michele
per quanto gente come noi (intendo noi, io o te, come qualcosa di più di semplici fanboy o aficionados) potessimo essere da tempo(anni) preparati a questo “evento”, non ci si arriva mai pronti e… fa male, molto male…